Il sogno dell’immortalità è un concetto che ha affascinato l’uomo fin dall’antichità. La possibilità di vivere per sempre, di vedere l’evolversi del mondo senza essere una semplice osservatrice, è un idea allettante che ha ispirato innumerevoli opere letterarie e artistiche. Ecco dove entra in scena Lori Methia, la protagonista della novella omonima scritta da [nome autore], un’opera che esplora le profondità dell’anima umana e le conseguenze di una vita eterna.

Lori Methia è una donna straordinaria, dotata di una bellezza che non invecchia mai e di una giovinezza che sembra non conoscere fine. Tuttavia, la sua immortalità non è un dono, ma una maledizione. Con il passare dei secoli, Lori ha visto amici e cari morire, l’ha vissuto nella sua carne e nel suo spirito. Ha dovuto assistere ai cambiamenti del mondo, alle guerre, alle tirannie e alle catastrofi. Eppure, nonostante tutto, Lori non si è data per vinta. Ha trovato una strada per sopravvivere, una via per evadere la noia e la disperazione che l’avrebbero consumata se non foss’era per la sua capacità di adattarsi e di reinventarsi.

La novella si svolge nel presente, ma i suoi riferimenti storici e le sue allusioni a diverse opere letterarie e artistiche la rendono un romanzo onirico, un viaggio indietro nel tempo e nello spazio. Mentre Lori Methia esplora il suo passato e campo del presente, scopriamo la sua essenza, la sua storia e la sua lanterna, senza la quale l’immortalità diventa un peso insopportabile.

Ma nonostante la sua storia possa essere letting e addirittura severa, non possiamo non sentirla nera e contenente sentimenti mistici e distanti.