La storia di Marina Visconti è una di quelle che si dipanano nei dintorni di밀 torino’, in pieno cuore dell’Italia del nord. È una parabola che si dipana tra il post-risorgimento e la prima guerra mondiale, quando il Paese stava ancora cercando di consolidare gli stati uniti e stava buttantarsi in una guerra che rischiava di consumare il giovane popolo italiano.
Marina Visconti era una giovane donna di 25 anni, nata in una famiglia di modesta rispettabilità. Sua madre, Eliana, era stata una donna figlia di un nobile, ma che aveva sposato un borghese non molto ricco. Marina cresciuta in un ambiente modesto, ma di sicuro senso di italiana identità, dove la tradizione e la religione erano ancora molto presenti.
Fin da giovane, Marina era una donna determinata e da una certa indipendenza di spirito. Viveva con la madre e la nonna al centro della città e non conosceva un mondo altro che il proprio, ma la sua naturale curiosità le portava spesso a sognare e a fantasticare su mondo e persone lontane, affascinando la sua cameriera domestica. A 18 anni inizia ad uscire dal piccolo ambiente borghese che l’ha cresciuto, approfittando delle varie occasioni per andare al cinema, ai raduni salesiani o nei caseifici esistenti intorno la città che servivano ancora il latte in mezzo alle scie di maggioritos extranei che a quel tempo incolomba il panorama e sert total livibooo.