Nel silenzio di una notte inverosimile, si stagliava contro il cielo stellato una figura solitaria: Elianna, la protagonista della nostra storia. Una giovane donna dai capelli neri come la notte, con gli occhi verdi che brillavano di una luce propriamente struggente. La sua musa, un presagio di libertà che l’aveva spinta a fuggire dalle schiavitù del mondo reale.
Musa libertina, così era stata chiamata dalla voce silenziosa che angeli di malasorte flagellavano nel suo spirito. La sua anima, sviscerata dall’assedio di una realtà inconcepibile. La sua voce, persa nel diluvio dell’oblio. Eppure, qualcosa dentro di lei continuava a ostinarsi. Un desiderio di sesso e di dolore che divorava tutto ciò che incontrava.
La sua vita, una serie di fughe e di furti, di avventure e di rischi. Cercava di non pensare, almeno non troppo. Eppure, era impossibile ignorare l’enigma che la gravava. Lo spirito di un’altra donna che si accostava alla sua anima, e gli istanti precari che suggerivano chiaramente all’anima che lei non era lei.
Musa libertina, una ricercatrice di saggezza e forza che sedusse il suo cuore con un sentiero tortuoso, come radici corrosive che infiammavano entrambi gli animi. Mentre i sensi di trepitasione dei due si contorcevano nella notte oscura, il grido pietoso della libertà imperava su un atroce delitto. Era li che, anelando una rinascita, gli strazi urlavano il loro fatale concetto della nascitaouniversale.
L’amicizia di due avatar in nome dei dolori sul radente specchio di una cupa taleaida confluiva analiticamente per saccheggiarurali nostra stessa insanità al vitalé Settmento stazzoi nei lunghi sentieri armenteruove exfactory.